Il numero di auto d'epoca registrate sul suolo italiano continua ad aumentare in maniera costante. Secondo l'ACI - Automobile Club d'Italia, che valuta annualmente i dati dei veicoli a motore, dal 1° gennaio 2017 il numero di queste auto immatricolate è nuovamente aumentato del 10,8%, raggiungendo così la cifra record di 381.027 veicoli.
Con il boom dell'automobile d’epoca, tuttavia, aumenta anche il numero di truffatori che, facendo irruzione sul mercato dal valore attuale di miliardi, effettuano raggiri all’ordine del giorno. Nell'ambito di uno studio dettagliato, Classic Trader ha intervistato più di 300 acquirenti e venditori sul tema dei pericoli e dei rischi che possono accadere quando si acquista un'auto d'epoca. Il 35% degli intervistati ha dichiarato di aver già effettuato almeno un acquisto. A seguire, una serie di spiegazioni, con annessi diagrammi e tabelle, stilati per elencare i più grandi pericoli in agguato, come fare acquisti di successo e che cos'altro è importante sapere quando si desidera acquistare un'auto d'epoca.
Va notato che l'amore per le auto d'epoca è per la maggior parte un amore maschile: secondo il sondaggio, quasi il 96% degli acquirenti di auto d'epoca sono uomini, 4% donne, mentre meno dell'1% non si è espresso a riguardo. La quota maggiore è rappresentata dalla fascia di età compresa tra i 41 e i 50 anni, con quasi il 35%, mentre la quota minore, come previsto, appartiene alla fascia di età inferiore ai 21 anni, con mezzo punto percentuale.
Il 41% degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato da una a tre auto d'epoca nel corso della loro vita. In questo gruppo appartengono i classici amanti delle auto di una volta o di vetture di seconda mano. La situazione è diversa per il restante 60% che ha acquistato più di tre auto d'epoca: si tratta di concessionari o di appassionati che agiscono per fini speculativi, per aumentare il valore dei loro veicoli. Questo dato è corroborato dal basso numero di venditori: il 41% degli intervistati ha dichiarato di non aver mai venduto un'auto d'epoca. In tempi di bassi tassi di interesse bancari, si tratta di un'azione comprensibile, ma rischiosa.
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Nonostante il grande amore per le autovetture d’epoca, qualsiasi acquirente sperimenta di persona il grande rischio dell’ipervalutazione. Che questa non sia una rarità, lo dimostrano le risposte alla domanda sui casi registrati di frode per l'acquisto di auto di nicchia: quasi il 35% dei compratori intervistati ha dichiarato di essere già stato truffato almeno una volta; di questo 35%, il 70% ha dichiarato di essere stato frodato in uno o più acquisti in Italia, mentre il 44% ha dichiarato come questi siano accaduti all’estero.
Il rischio maggiore è comunque costituito da difetti nascosti. Oltre l'80% degli interessati ha dichiarato di aver comprato in passato un veicolo con difetti non visibili al momento della vendita. Altri casi comuni di frode includono i veicoli incidentati camuffati (33%) e con contachilometri manomessi (18%). In alcuni casi, la riparazione dei difetti nascosti può anche ammontare a un multiplo del prezzo d'acquisto effettivo. Se a vendita terminata il denaro passa di mano al proprietario, è praticamente impossibile recuperarlo, anche con un contratto stilato. Inoltre, un piccolo, anche se molto costoso, rischio è rappresentato dalla frode nei pagamenti: il 2% degli intervistati ha dichiarato di essere stato truffato una volta in precedenza da un falso servizio di acconto di garanzia o di trasferimento di denaro contante.
A causa dell'ampia gamma di prezzi dei singoli veicoli, è difficile determinare un valore medio dei danni subiti. Complessivamente, tuttavia, il danno finanziario subito da tutti gli intervistati che hanno subito ipervalutazione è stato superiore a 700.000 euro, pari ad una media di circa 8.500 euro.
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Le valutazioni soggettive dei maggiori rischi connessi all'acquisto di un'auto d'epoca si basano sui casi di frode verificatisi. Per il 77% degli intervistati, nascondere difetti nell'acquisto di auto d'epoca rappresenta il rischio maggiore, seguito da incidenti occultati (61%) e contachilometri manipolati (quasi il 40%). Rischi che colpiscono soprattutto, ma non solo, i novelli compratori.
Quasi il 18% dei compratori considera rischioso anche il momento del pagamento: denunce di pagamenti anticipati su presunti accordi, spedizionieri scomparsi con acconti di garanzia, documentazione falsa e la sensazione di disagio nel portare una somma significativa di contante in un luogo all’estero rafforzano ulteriormente questa percentuale. Per quanto riguarda i venditori di auto d'epoca, ben il 25% degli intervistati vede il maggior pericolo nella gestione dei pagamenti.
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Più dell'81% degli intervistati ha dichiarato di aver effettuato almeno uno dei loro acquisti in contanti; Il 34% degli intervistati ha effettuato le transazioni con bonifico bancario; il 3%, invece, dichiara di aver utilizzato per le proprie operazioni un servizio fiduciario o un conto notarile.
Uno sguardo alle valutazioni dei metodi di pagamento fornite dagli intervistati rivela le ragioni a monte delle diverse transazioni. L'86% degli intervistati ha dichiarato che i pagamenti in contanti sono il modo più semplice per liquidare un acquisto da un antiquario: questo metodo è di gran lunga il più economico, tuttavia, non è mai auspicabile presentarsi da soli con grandi somme di denaro. In termini di sicurezza percepita, il pagamento in contanti è dunque superato dall’acconto di garanzia notarile (o di avvocato): oltre il 65% ha scelto questo metodo di pagamento come il mezzo di transazione più sicuro. A seguire al terzo posto l’acconto di garanzia, anche chiamato escrow. Questa scelta avviene di solito nei casi piu rari che necessitano del suo elevato grado di sicurezza, ciò dovuto alla complessità della transazione (gli altri i metodi di pagamento sono stati giudicati troppo gravosi per il 68%) e dai costi associati (il 70% degli intervistati ha valutato l’acconto di garanzia notarile come costoso o molto costoso). Tuttavia, nel caso di escrow, è richiesta cautela, soprattutto nell’utilizzo di spedizionieri o compagnie di navigazione nel ruolo di agenti fiduciari. Gli spedizionieri commissionati spesso non esistono o hanno una falsa presenza su Internet, che scompare subito dopo l’acconto di pagamento, per poi riapparire altrove.
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Che si tratti di amanti, collezionisti o investitori, l'acquisto di una vettura d’epoca non è solo associato a notevoli investimenti e grandi sforzi, ma anche a molti rischi. Per il 35%, gran parte degli intervistati è già stata ingannata durante una transazione. Se il veicolo atteso risulta essere un imbroglio dopo la firma del contratto d'acquisto o se il presunto venditore non si presenta dopo il primo deposito, è quasi impossibile recuperare il denaro.
Ci sono molti spunti da considerare per possibili frodi. Una condizione originale manomessa può spesso essere provata solo da un esperto di auto d'epoca. Anche con alcune offerte in Internet è richiesta cautela - qui un deposito o trasferimento di denaro non dovrebbero mai essere effettuati. E' sempre più sicuro far ispezionare il veicolo da un esperto indipendente prima di concludere l'acquisto, prestare attenzione alle clausole ambigue nel contratto di vendita e rispettare il motto "soldi per merce". Come regola generale, quando qualcosa è troppo bello per essere vero, non è certamente vero.
Indice italiano delle vetture d’epoca - Classifica dei veicoli in base alle prestazioni dal 1999 al 2016
Il P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico) fornisce ufficialmente un indice di tendenze su come si stanno sviluppando i prezzi delle auto d'epoca in Italia. Dall'indice sono stati selezionati 88 veicoli rappresentativi, che rispecchiano al meglio i diversi tipi di dati statistici del pubblico registro. Il calcolo tiene conto soltanto dei veicoli comuni sul mercato italiano. L'indice non tiene conto di veicoli particolarmente rari o veicoli che, a causa della loro storia individuale, sono scambiati a prezzi particolarmente elevati.
L’indice tedesco delle vetture d’epoca è stato calcolato annualmente dal 1999: il popolare furgoncino Volkswagen Type 2 è il leader assoluto nelle prestazioni a lungo termine, mentre il secondo aumento percentuale più forte di valore dal 1999 è stato registrato dall’"Anatra", altresì Citroën 2CV. La Mercedes-Benz W 123 è l'unica nuova arrivata tra i primi dieci, finendo all'ottavo posto.