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Lotus Eleven Auto da corsa d'epoca in vendita

La Lotus Eleven fu un'auto progettata secondo un insieme di standard da corsa, per opera del costruttore inglese Lotus Cars. Trattandosi di un prodotto orientato verso un utilizzo prevalentemente racing, la Lotus Eleven si limitò a una produzione di circa 270 esemplari, tutti prodotti nei due anni compresi fra il 1956 e il 1958. A causa di tali limitazioni, si tratta al giorno d'oggi di un'autovettura particolarmente rara e preziosa.

Lotus Eleven - La storia e la meccanica

Le idee di base, che hanno portato allo sviluppo della versione definitiva, sono frutto della mente di Colin Chapman, ingegnere e pilota britannico a capo della casa produttrice. Secondo i fascicoli storici del ventesimo secolo, la Lotus Eleven risulta una delle auto di maggior successo per il marchio inglese. Tra i vari primati raggiunti, è d'obbligo ricordare il record sul giro nell'autodromo di Monza, effettuato da Stirling Moss, che condusse una Lotus Eleven (preparata in modo opportuno) all'incredibile velocità media di 229 chilometri orari. Per la propulsione, i tecnici della Lotus scelsero un motore da appena 1.100 cm³, una potenza abbastanza contenuta, ma sufficiente per offrire delle prestazioni sorprendenti a un'auto dalla massa di 412 chilogrammi (450 a pieno carico). Il telaio fu tubolare, a favore di una migliore efficienza su pista, e il sistema di sospensione poté contare sul supporto di quattro freni a disco di grandi dimensioni. Con la decisione di portare la Lotus Eleven all'interno delle competizioni, l'amministrazione Lotus non commise un errore: il successo arrivò fin da subito nella classe 1.100 cm³, categoria per la quale la vettura fu appositamente ideata.

Lotus Eleven - L'estetica

Contrariamente all'aspetto tecnico, l'estetica della Lotus Eleven fu affidata a Frank Costin. La celebre carrozzeria di tipo "barchetta" fu unica nel suo genere, con una serie di forme arrotondate destinate a un incremento del cosiddetto effetto suolo. Le quattro ruote della Lotus Eleven, normalmente verniciate di giallo, risultarono coperte quasi per metà dalla carrozzeria: probabilmente, anche questo provvedimento fu promosso con lo scopo di migliorare la tenuta di strada, riducendo le turbolenze create dalla rotazione degli pneumatici. La sezione frontale presentò un ingresso per facilitare l'areazione interna. Se osservata frontalmente o posteriormente, l'asimmetria della Lotus Eleven è evidente: la realizzazione del lato guida (posizionato sulla destra, trattandosi di una produzione britannica) fu completata con una sporgenza posteriore, utile per funzioni aerodinamiche, ma soprattutto protettive nei confronti del pilota. Il lavoro di gestione del flusso d'aria a grandi velocità prevedette l'inserimento di un parabrezza che circondava il pilota quasi per intero, senza disturbarne tuttavia la visibilità. Le modifiche ai canoni estetici della Lotus Eleven, nel corso degli anni, furono praticamente assenti, fatta eccezione per l'inserimento delle portiere ad ali di gabbiano in alcuni modelli (necessarie per la partecipazione ad alcuni eventi della classe GT).

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Immagine 1/47 di Lotus Eleven (1956)
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1956 | Lotus Eleven

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