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Ferrari 512 d'epoca in vendita

La Ferrari 512 fu tra le protagoniste negli anni ruggenti del mondiale Marche: aggressiva nel misto, tenuta di strada da urlo, ma sul veloce, contro la Porsche 917k, non ci fu niente da fare.

Ferrari 512 - Nata a tempo record

La Ferrari 512 nasceva, alla fine del 1969, da il sogno di Enzo Ferrari: battere la Porsche 917k, durante il campionato internazionale Marche nel Gruppo 5. Ferrari e Fiat si allearono per sfidare il marchio tedesco, e insieme realizzarono la Ferrari 512S (sport) a tempo record. Ci fu giusto il tempo per la messa a punto sul circuito di Pergusa, in Sicilia. Una pazzia per una macchina che aveva una velocità superiore ai 300km/h.

Ferrari 512 - La sfida ha inizio

Il primo febbraio del 1970 la Ferrari 512S scende in pista con un motore a 12 cilindri, 4.993,53 cm cubi di cilindrata, una potenza di 550 CV a 8.500 giri/minuto, 850kg di peso, e una speciale carrozzeria aerodinamica a coda lunga. Le prime gare furono però deludenti. Nella 24 ore di Daytona, delle cinque Ferrari 512 schierate, solo quella di Andretti/Merzario/Ickx riuscì a concludere la gara, arrivando al terzo posto. Andò meglio nella 12 ore a Sebring: Mario Andretti tagliò per primo il traguardo guidando l’auto dei piloti Vaccarella e Giunti. Anche alla 1000 km di Brands Hatch, le 917 dominarono, e la Ferrari 512 di Amon/Merzario si aggiudicò solo la quinta posizione. La Ferrari 512 correva molto veloce in rettilineo, ma aveva poca aderenza in curva, risultando così poco competitiva. Venne chiesto, quindi, all’Ing. Forghieri di sospendere il proprio impegno sul progetto 512S, e dedicarsi allo sviluppo della 312B per il campionato F1.

Ferrari 512 - La 512M riaccende le speranze

Nel frattempo alla Ferrari 512S vennero apportate diverse modifiche e perfezionamenti, tra cui: l’inserimento di due flap sulla coda, l’aumento della potenza fino a 620 cv, l’inserimento sui fianchi di nuove prese d’aria, e una riduzione del peso di 25 kg. Nacque così la 512M (modificata). Sebbene la 512M fosse più potente e veloce, corse solo con i team privati, e anche in questo caso i risultati furono inferiori alle aspettative. In vista dei nuovi regolamenti in vigore a partire dal 1972, che avrebbero ridotto la potenza da 5000 a 3000 cc., il progetto venne bloccato. Ci pensarono gli americani a portare quelle migliorie che ne determinarono la fama. La carrozzeria venne alleggerita utilizzando la fibra di carbonio, fu aumentata la potenza a 640 cv, e adottato un sistema di rifornimento stile Indy, in grado di dimezzare la durata dei pit stop. La Ferrari 512M continuò però, anche nelle gare successive, a non raccogliere i successi che meritava. Dalla Ferrari 512 nacquero, comunque, due concept cars targate Pininfarina: la Ferrari “Modulo”, e la Ferrari 512S berlinetta speciale.

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