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Autobianchi Bianchina Berlina d'epoca in vendita
Autobianchi Bianchina: una signorina snob nata a Desio con cuore torinese, che ama il bello stile
Autobianchi Bianchina: genesi di un successo inaspettato
C'era una volta un meccanico intraprendente e lungimirante di nome Edoardo Bianchi, fondatore nel 1905 della “Società per Azioni Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi & C.”. Dopo la progettazione di innovativi modelli di cicli, auto e moto da competizione e le logoranti traversie economiche dovute alle due guerre mondiali, il futuro dell'azienda riparte nel 1955: come un'araba fenice, nasce dalle sue ceneri la nuova società Autobianchi, di Giuseppe Bianchi, figlio di Edoardo, in collaborazione con il Direttore creativo Quintavalle. Con la benedizione di Gianni Agnelli e Leopoldo Pirelli, che forniscono, rispettivamente, la base meccanica Fiat e le gomme, si dà il via alla produzione di vetture sperimentali in serie limitata, destinate alla media borghesia. La Autobianchi Bianchina accende i motori nel 1957 e sorprende per il successo immediato dovuto sia al buon nome del fondatore, garanzia di alta qualità, che per la veste e la motorizzazione. La Autobianchi Bianchina è una auto a trazione posteriore per famiglie che piace anche al pubblico femminile. La Bianchina è la versione premium della 500 Fiat, considerata un auto da lavoro. Dagli stabilimenti di Desio escono 200 Autobianchi Bianchina al giorno: nei dodici anni di produzione, ne vengono realizzate 320.000. La meccanica sciolta, le rifiniture perfette e l'aria da vettura a stelle e strisce ne firmano la popolarità.
Autobianchi Bianchina: modelli e motori high tech
Alle prime uscite della Autobianchi Bianchina Trasformabile, seguono la stilosa Cabriolet, la robusta Panoramica (in pratica una station Wagon) e il compatto Furgoncino nel 1960. La fortunata Berlina 4 posti prenderà il posto della veterana Trasformabile nel 1962. La Autobianchi Bianchina Trasformabile Special conta 499 cm³ e 21,0 CV. La Cabriolet terza serie (1965-1969), con capottina in tela e cromature sporty, monta il carburatore Weber 26 IMB 5 e supera i 105 km/h. Il prezzo è di £.635.000. La Autobianchi Bianchina Panoramica (1960-1969) con tetto apribile offre 499,5 cm3 di cilindrata e 22 CV. Il carburatore è il Weber 26 OC con dispositivo d'avviamento. La velocità max è di 95 Km/h. La Berlina 4 posti serie F Special con 499,5 cm3 e 21 CV, è alimentata dal carburatore Weber 26 IMB 4. La sorella Berlina F, più sobria perché ha 18 CV e raggiunge "solo" i 95 km/h, vanta però 33.500 esemplari prodotti. Il record di produzione spetta alla Autobianchi Bianchina Panoramica F, con 85.000 esemplari all'attivo e 17,5 CV. Costa £.545.000.
Nel 1968 l'Autobianchi, con delibera del 30 marzo 1968, è definitivamente assorbita dalla Fiat e la Autobianchi Bianchina è sostituita dall'enfant prodige A112. La notorietà dell'auto milanese è confermata dalla comparsa nei film della fortunata serie Fantozzi.
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1966 | Autobianchi Bianchina
AUTOBIANCHI Bianchina Berlina
1963 | Autobianchi Bianchina
Autobianchi Bianchina TV ( Fantozzi )
1967 | Autobianchi Bianchina
BERLINA 4 POSTI 110FB - ISCRITTA ASI – SUPERCONDIZIONI – SUPERPREZZO
1963 | Autobianchi Bianchina
AUTOBIANCHI Bianchina Special 1963