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Autobianchi 500 d'epoca in vendita

Tredici anni dopo la sua fondazione, nel 1968 Autobianchi, in cui erano coinvolte anche Fiat e Pirelli, crea la 500, nota come: Autobianchi 500 Giardiniera, assemblata a Desio. La caratteristica, a tutt'oggi indimenticabile, di questa vettura era la tipica apertura a vento, o controvento che dir si voglia: le portiere erano incernierate dietro, particolarità che la rendono una delle più belle auto d'epoca d'Italia.

Alla serie, cosiddetta familiare, fu affiancata quella furgonata che proponeva un ampio vano posteriore grazie all'eliminazione delle sedute. In questa versione, interamente di metallo, mancava anche il tipico tetto apribile telato, che fu invece sempre presente in quella familiare.

Il motore e le ruote motrici erano posteriori e il propulsore a due cilindri orizzontali. Quest'ultima soluzione fu una trovata di Giocosa, una decisione che abbassava il motore, rispetto alla versione verticale, permettendo così un più ampio piano di carico, dove era anche situata la botola per l'ispezione. Questa modifica al motore, noto come "sogliola", consentì alla vettura di raggiungere i 95 km/h (17.5cv). Altra caratteristica della Autobianchi 500 era il portellone posteriore incernierato al tetto e non di lato.

Il lungo trend di modifiche della Autobianchi 500

Le linee morbide dalla Autobianchi 500 la rendono una vettura storica facilmente reperibile nella memoria e anche una delle più imitate, oggi soprattutto, nelle ricercate rotondità delle linee delle vetture civili. Nel 1971 iniziò una serie di modifiche alla Autobianchi 500, nel tentativo di personalizzarla e ammodernarla, infatti, per esempio i finestrini, precedentemente a scorrimento e divisi in due nella parte centrale, divennero con apertura a compasso. L'Autobianchi 500 era pensata per solleticare il mercato. Le vetture "familiari" non trovavano molto pubblico poiché figurate come semplici vetture commerciali, quindi la realizzazione di una "station", categoria a cui appartiene l'Autobianchi 500, declinata in 330.000 pezzi sul mercato, voleva essere una novità performante per il lavoro e lo svago. In previsione di un utilizzo lavorativo, al fine di garantire migliori prestazioni al massimo carico, furono modificate molle e rinforzati gli ammortizzatori. (La capacità dichiarata di trasporto a pieno carico utile fu di 200kg.) Per migliorarne invece la fruibilità civile furono ripensati gli interni garantendo spazi più ampi per i passeggeri posteriori per le gambe e anche in altezza per la testa.

L'Autobianchi 500 continuerà a godere di piccoli ritocchi e aggiunte, dal lavavetro al partacenere e le alette parasole fino ai sedili a molle, per tutto il tempo della produzione. Quest'ultima si interruppe nel 1975 e l'auto uscì dalla catena di montaggio nel 1977. Oggi in Fiat considerano la Panda la vera erede della Autobianchi 500.

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